lunedì 1 dicembre 2008

ho deciso in 15 ore e ya està


fatto il piercing. in casa, come il mio primo piercing. alla luce di una lampada da tavolo rossa. con jonas che mi teneva la mano. con il piercingaro più figo della storia, nonchè pusher. ho chiesto alla francese lesbica di restare, perchè mi dava sicurezza. ho parlato spagnolo un sacco perchè ero agitata. forse, parlando così tanto con il piercingaro, ho trovato piso per gennaio. spettatori due amici emiliani di jonas, che mi sembrano usciti da jack frusciante è uscito dal gruppo. ora vi scrivo dal computer di valentina, che è al lavoro. di là si ascoltano i beach boys.

notte.

chiara.

...parole parole parole...


"parole parole parole". così mi apostrofa, parafrasando una famosa canzone italiana, il mio coinquilino gallego. dice che a volte parlo troppo (c'è da dire che lui è un burbero...). ma non è colpa mia se tutto quello che ho imparato a dire LO VOGLIO DIRE. cioè, è strano da spiegare, e può risultare ovvio a dirsi, però ho voglia di parlare perchè so parlare. sentire che piano piano l'idioma sta mettendo radici nel mio cervello, mi dà un gran gusto e di qui la mia conseguente voglia di esprimere i miei sudati progressi, nonchè la logoirricità.

qui a bcn ho due case: quella dove vivo con i miei coinquilini, e quella dove vivo con i miei amici. non fatevi domande sul come e dove vivo.. fatto sta che vivere con un bielorusso mitomane-ecologista radicale-pesante e con un cinquantenne gallego insegnante di arti marziali misogino, può risultare divertente, ma a volte è un po' pesante. quindi mi rifugio nella casa degli amici e a volte mi sento un po' il gabri della situazione. perchè è come se vivessi lì. ho già conquistato una postazione computer, e il mio computer non lo riporto a casa da settimane. e, se devo dirla tutta, è questa la mia vera casa qui a bcn.
e ci abita pure una francese lesbica che un po' con me ci prova. questo fine settimana ho dormito sempre qui e lei mi diceva che il suo letto è comodo... e che potrei provarlo... mah, una cosa è certa e qui l'ho certificata (anche se non scopo, ahimè...): a me piace il pene.

strano ma vero, mi sa che ho messo su chiletti. è che qui mi piace tutto un casino, dal mandarino al kebab, e davvero non posso rinunciare... volgia il cielo che mi cresca anche un po' di culo, così la smetto di essere la donna senza culo!

e poi che dire. la circostanza attuale che non mi permette di esprimere tutto quello che vorrei, nemica la lingua che ancora non mi appartiene, mi ha fatto pensare a quanto sia importante esprimere tutto quello che si sente, soprattutto i sentimenti. di conseguenza penso a tutte le volte che non l'ho fatto, causa orgoglio-timidezza-paura, in italia, dove avrei potuto esprimermi senza fatica. e questo mi fa prendere ancora più coscienza dei miei sentimenti e del bene che vi voglio, a voi soprattutto.

detto ciò vi bacio e vi saluto e perdonate la mia smielosità, ma oggi scaricando foto vecchie, ho trovato i video marci che facevamo in appartamento a venezia (candela del cazzo ti dice qualcosa, ale?!) e mi sento un po' malinconica. poi mi passa.

chiara