giovedì 13 settembre 2007

...oggi mi sento bucolica...

sono a casa. reclusa in camera perchè devo finire di scrivere la tesi in tre giorni. e per una volta non mi manca venezia. oggi mi sento bucolica. sarà perchè la casa dei miei è sperduta fra i colli più nascosti di montebelluna. sto fumando in camera ( sacrilegio! ) e intanto guardo fuori dalla finestra. il sole, gli alberi, l'aria ancora tiepida d'estate, le api, le zanzare ( maledette! ), i campi, i cani che scodinzolano, i colori così forti e belli. sono quasi commossa. vabè dai. non esageriamo adesso. commossa è un po' troppo. però mi manca questo senso di casa mia, questo essere a contatto con la natura, questa bolla di pace. pace che è tale solo perchè la vivo a piccole dosi, altrimenti diventerebbe piano piano insopportabile. però, ripeto, un po' mi manca e in questi due giorni che mi trovo reclusa in casa per forza di cose, mi godo questo sentimento nei confronti della mia casa.

stanotte poi, comoda nel mio lettone pulito e profumato ( pulito e profumato, ad esempio, sono due parole che nella casa a venezia ignoro ), ho fatto un sogno dei più strani. prima cosa, era un sogno a colori, e io non sogno mai a colori. colori decisi, colori vivi. colori, insomma. protagonisti io e un tipo di cui non ricordo neanche il nome, amico di un ex di un'amica, ivan mi sembra, sicuramente una delle persone più divertenti ed esilaranti che io abbia mai conosciuto, ma niente di più. ambientazioni diverse. io e lui che andiamo in bici su e giù per le colline, estate, caldo, vento caldo d'estate, sicuramente vicino c'è il mare, un'ambiente che mi ricorda la sardegna. chiacchiere, risate. poi entriamo in una specie di ristorante-albergo, grande e luminosissimo. dobbiamo andare non so dove e cominciamo ad attraversare stanze e stanze, che diventano sempre più ampie e luminose. però le porte per passare da una all'altra sono sempre più strette, sempre più basse, tanto che l'ultima porta che io ricordi devo trattenere il fiato per oltrepassarla. e mi chiedo come fa uno grasso a stare in quell'albergo. ivan mi risponde che uno grasso non ci passa, punto e basta. poi siamo io e lui nel retro dell'albergo, sempre atmosfera estiva, lui prova a baciarmi, c'è tanta intimità, ma io mi fermo, gli dico che proprio non posso. però non so se sono convinta fino in fondo. poi cambia tutto. io, mauro, altri che non ricordo, loro seduti su delle cassette vuote di plastica blu, io in piedi di fronte. penso che ci lavoriamo in quell'albergo. mauro che parla della betta, la sua ex. io non sono infastidita per niente, non mi creano problemi queste cose. eppure sento che tutti gli altri pensano che io lo sia. tutti pensano che io sia gelosa. fine. strano sogno davvero. che mi ha lasciato dentro una voglia pazzesca che sia ancora estate. torno alla tesi che devo finire.
chia

4 commenti:

La Direzione ha detto...

...allora non sono l'unico che non sopporta il ritorno del freddo, del grigio nel cielo e del rosso sugli alberi...

Angels

P.S.
...anche se il freddo va più d'accordo del caldo col rosso nel bicchiere...

chia ha detto...

... allora non sono l'unica che da dieci giorni a questa parte dorme già con il piumino... ( sempre che alla sera quando ritorno sia ancora nel mio letto e non in quello della mia cara alessandra... succede anche questo... con mio grande disappunto...)
chia

La Direzione ha detto...

...beh, non eri l'unica se c'è anche lei, io sono atermico ;o)

Angels

chia ha detto...

...mi scusi caro visitatore non volevo mettere in dubbio la prestanza del suo fisico d'acciaio insinuando che lei possa solo avere lontanamente bisogno di una coperta...atermico...e poi che altro??...vabè...
chia