

reduce da quattro ore di lezione a dir poco soporifere. distratta, mi sono ritrovata a pensare al mio futuro. sebbene io non abbia un'idea precisa di quello che sarà il mio luogo, il paese nel quale deciderò di fermarmi, il posto che sarà il mio posto, sento invece con forza come dovrà essere la mia casa. anni fa, quando vivevo ancora con i miei, la casa che vedevo nel mio futuro assumeva caratteristiche simili a quella che era, ed è, la casa de miei. adesso non so di preciso come dovrebbe essere la mia casa, ma ci sono delle piccole cose che so dovranno essere così. ci sarà un tavolo grande, tavolo che accoglierà gli amici nuovi e quelli di sempre, tavolo che sarà protagonista di grandi abbuffate, fatte insieme alle persone che davvero vorrò intorno. tavolo grande che mi ha sempre trasmesso idea di famiglia, di pace, di calore, di protezione. poi so che di sicuro ci sarà una finestra rotonda. non importa dove, ma ci sarà. finestra rotonda, con una tenda rossa, o bianca, e una luce sempre accesa. mi dà un’impressione fiabesca, insolita, ma antica.
venezia invasa dalle luci di natale, il mercatino in campo santo stefano, un’atmosfera invernale che mi piace, e che va oltre l’alone di consumismo che mi schifa. e poi babbo natali ovunque, di quelli appesi alle case. che schifo, sembrano dei fantocci impiccati, io se fossi ancora bamina ne avrei il terrore di quei babbo natali. avevo sentito che l’anno scorso, in un paese non mi ricordo più dove, c’era chi si era messo a rubarli, a farli sparire. e faceva bene. come quelli, anche qui non mi ricordo più dove, che rubavano i nani da giardino e li portavano nel bosco, per rimetterli in libertà. il fronte per la liberazione dei nani da giardino. è vero, lo giuro. che storie.
chia
venezia invasa dalle luci di natale, il mercatino in campo santo stefano, un’atmosfera invernale che mi piace, e che va oltre l’alone di consumismo che mi schifa. e poi babbo natali ovunque, di quelli appesi alle case. che schifo, sembrano dei fantocci impiccati, io se fossi ancora bamina ne avrei il terrore di quei babbo natali. avevo sentito che l’anno scorso, in un paese non mi ricordo più dove, c’era chi si era messo a rubarli, a farli sparire. e faceva bene. come quelli, anche qui non mi ricordo più dove, che rubavano i nani da giardino e li portavano nel bosco, per rimetterli in libertà. il fronte per la liberazione dei nani da giardino. è vero, lo giuro. che storie.
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