
cammino in discesa su una scala mobile che va in salita. fatica sprecata. sempre meno che a fare il contrario però si tratta comunque di fatica sprecata. queste ultime settimane mi sento poco più che un fagotto inutile.
sono un sacco di sentimenti in netto contrasto fra loro e penso che se non avessi l'alcol sarei già esplosa. profonda tristezza, misto ansia, per quel che di brutto ho fatto. lasciare è una merda, è quasi peggio che essere lasciati, almeno lì puoi odiare detestare maledire, invece a lasciare ti senti solo orribilmente stronza. senza tregua. addolorata per lui. tutto ciò occupa gran parte dei miei pensieri anche se cerco di sorvolare. perchè finisce un sentimento non lo so. poi il saperselo dire alla fine è solo questione di rispetto. io penso di aver avuto rispetto. prima di tradire, prima di scazzare fino al limite, prima di degenerare, è meglio essere sinceri. tanto lo sapevo già da un po', solo non riuscivo a dirlo neanche a me stessa.
sono in confusione totale. tutte le certezze, i muri ben costruiti di certezze, una casa ben arredata con le tendine alle finestre. giù. e ho deciso io di farli crollare. partire, misto di paura inclinazione attesa. inquietudine. speranza. come sempre, speranza. eccitazione quasi sessuale, per esprimere il concetto. un po' di masochismo. costruisci, butta giù, costruisci. e poi magari ci tiri pure fuori qualcosa da quel minestrone di cocci di vita scivolata ormai.
avrei dovuto usare più verbi in questo post.
perdono, sono stranita.
chia
ps. però, che figo, fra pochi giorni sarò dentro a questa foto..
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