venerdì 26 settembre 2008

e qui si spiega perche' mi piacciono gli sfigati



se e' vero che l'erasmus tira fuori la natura intima delle persone, allora la mia sta uscendo fuori con prepotenza: sono una sfigata.
ecco il tragicomico resoconto della mia prima giornata di ricerca seria di casa.
primo passo: la ricerca dell'annuncio.
vai su "loquo", che e' un sito dove puoi trovare di tutto e di piu', comprese le case in affitto. qui la parola d'ordine e': prontezza di riflessi. gli annunci migliori spariscono nel giro di due-tre ore, quindi bisogna essere veloci a scegliere l'annuncio buono e a chiamare immediatamente. prontezza di riflessi nel rispondere al telefono. le prime chiamate ho mostrato indecisione, non capivo niente. e 'sti spagnoli non ci pensano due volte, ti sbattono giu' il telefono e chi s'e' visto s'e' visto. cosi', elaboro un incipit efficace e cerco di tradurlo in spagnolo: chiamo per l'annuncio, sono italiana, non parlo spagnolo. cosi' mi ascoltano e riesco a fissare tre appuntamenti.
secondo passo: la ricerca degli appartamenti.
il primo appuntamento va benissimo. viene a prendermi un tipo troppo carino che mi mette subito a mio agio con la frase tipica "erasmus... orgasmus!". vabbe'. la casa e' troppo bella e la camera bella grande con finestra sul terrazzo. il che e' un lusso, qui a barcellona le case non mi sembrano molto luminose. mi dice quasi di si', ma ci sentiamo domani mattina. passiamo al secondo. devo chiamare il tipo quando arrivo alla fermata della metro. cellulare spento. lo riaccendo e cazzo! non mi ricordo il pin della scheda spagnola. conscia della mia sempre-presente sfiga, ho pero' delle soluzioni per attutire l'imprevisto: ho portato la scheda italiana. la metto. e scopro che il cellulare e' spento perche' e' scarico. cazzo. rinuncio, tanto 350 euri sono troppi. terzo appuntamento. ho l'indirizzo, il numero civico e il piano. dovrei farcela anche senza cellulare. arrivo, suono, salgo. mi apre una bambina. ok, ho sbagliato piano. salgo e al piano di sopra mi trovo un arzillo ottantenne. cerco di spiegarmi in spagnolo "sono qui per affittare una stanza, sa mica dove abitano quattro ragazze? las chicas estudiantes?". la sua unica risposta un sorriso sdentato, e dietro appare la moglie che mi guarda come un'arpia. maledetti catalani, ci rinuncio.
terzo passo: il ritorno.
sconsolata prendo la metro per tornare a casa. mi accolgono i gatti, che ormai mi sono fatta amici. almeno con loro non devo parlare spagnolo.
tutto cio' nella giornata piu' piovosa e fredda dell'autunno.. di solito non c'e' questo tempo, mi ha assicurato il ragazzo della prima casa. l'ho detto... sono una sfigata.
carlotta, se leggi questo post di' a irene che sono ancora viva, che ho dato da mangiare ai gatti, li coccolo, ho spazzolato quello chiaro (cazzo, uomini o animali che siano io non mi ricordo mai i nomi...) e ho cambiato la sabbia nelle vaschette.
speriamo che domani il tipo mi chiami e mi dica "la casa e' tua".
greetings from BCN...
chia

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