
Ed ecco ancora il vostro simpatico Teddy di quartiere a raccontare le proprie disavventure.
Oggi parliamo di funzionari pubblici e di come possono essere irritanti in certi casi, e come possano essere simpatici in altri, anche se ti stanno inculando nel mentre.
Il primo episodio riguarda una bibliotecaria, ma una di quelle a cui bisognerebbe sparare con un bazooka.
Ero alla biblioteca universitaria, mi serviva un libro per sistemare le citazioni della tesi. Inizia male già quando entro, infatti, bisogna lasciare negli armadietti le borse e le giacche, ma gli armadietti sono così microscopici che non ci entrava la mia borsa, così mi avvicino all’omino delle chiavi e gli chiedo gentilmente se poteva darmi le chiavi di un armadietto più grande, le chiavi erano dietro la sedia dove lui era seduto. Lui cortesissimo mi dice “guarda il numero dell’armadietto che vuoi e prenditi la le chiavi” della serie voglia di fare saltami addosso.
Una volta entrato in biblioteca mi viene consegnato un modulo da compilare, io dico che cercavo un libro e mi dicono di guardare nel terminale. Ora, come sappiamo, ogni biblioteca ha il suo sistema e diciamolo, le query di ricerca per i libri non sono mica molto userfriendly, in parole povere non capivo quale era il codice del libro, ad ogni modo mi trascrivo un numero che sembrava quello giusto e mi avvicino al banco dei prestiti. La bibliotecaria esordisce con n “dicaaa” cornacchioso io le dico che cercavo tal libro e che avevo trovato quel codice, lei guarda il numero e schifata mi fa “voi mica sapete trovarvi un libro da soli!” – buongiorno principessa- penso io. Cmq mi fa la gentilezza di guardare lei il codice, e poi chiede “lo vuole consultare o portare a casa” io volevo portarlo a casa visto che avevo solo 45 minuti per il treno per tornare a casa , e mi chiede se avevo la tessera cosa che non avevo, quindi mi dice che per farla ci vogliono fotocopie di documenti d’identità e fototessera dopo di che dovevo attendere un giorno. Allora decido di consultarlo li, e di prendere il treno dopo, che palle. Presto detto, per consultare un libro anche solo per 5 minuti in quella biblioteca devi compilare mille moduli. Il primo è quello che ti hanno dato all’entrata, poi c’è n’e un altro diviso in 3 parti nel quale ti viene chiesto titolo dell’opera, autore (nome e cognome) data di pubblicazione e poi i tuoi dati anagrafici. Immaginate lo sbattimento di palle a dover scrivere tutta quella pappardella!! Compilo il modulo e lo consegno alla cornacchia che nel frattempo stava leggendo una rivista assieme alla carta d’identità. Lei divide il papiro in 3 una parte la mette in una bustina azzurra e la appoggia in fianco, un altro lo allega alla mia carta d’identità e lo mette in una cassettina di legno e il terzo lo mette in un archivio. A quel punto chiedo dove posso trovarlo sto libro e lei mi dice “te lo prendiamo noi”. Dopo di che torna a leggere la rivista. Io ero li in piedi davanti a lei la guardavo e aspettavo che si alzasse , invece no ferma li immobile. Così le dico “bhè? Il libro?” irritatissima lei risponde “l’addetto è in pausa” e torna a leggere. Ero allibito, non c’èra nessuno li ad aspettare con me poteva benissimo alzarsi e fare due passi no? Invece ho dovuto aspettare 5 minuti che il tipo finisse la sua pausa!!! E qui arriva il bello, dopo che il libro era stato preso, mica me lo da direttamente, NO, guarda nella cassettina, tira fuori la mia carta d’identità e mi fa “lei è pinco pallino?”. Nessuno oltre a me si era avvicinato a quel banco, chi cavolo potevo essere se non lui e cmq c’è bisogno di tutta questa formalità? O forse soffri di amnesia a breve termine??? Veramente una situazione talmente assurda che sembrava di essere a fantasilandia.
Ed ora la seconda avventura, in pratica ieri mi hanno fermato i poliziotti e mi sono beccato una multa per eccesso di velocità (andavo a 86 in una stradina dove il limite era 50). Il fatto è che stavo ascoltando un cd con la colonna sonora di un Anime, nella fattispecie Beach e il vigile la riconosce e salta fuori che anche lui è un appassionato. Così nonostante la multa, ci mettiamo a parlare per ben 15 minuti di Manga, Anime e censura italiana. Insomma una conversazione piacevole se non fosse per la salatissima multa, ma d’altronde quella me l’ero meritata quindi Amen.
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