
federico. quello che la carlotta si sarebbe dovuta scopare. matilde, nella tua lettera del "cosa pensi". trattasi di mio fratello?? ah. che bei tempi. avrei voluto smettere di scrivere ma qui la catena dei ricordi reclama tutta la mia attenzione. le prese in giro. e quando bruciavamo e la carlotta, ogni volta, sosteneva di aver incontrato la macchina della cusinato. o di suo padre. e di essere stata sgamata. e poi non era mai vero. e le estati a pulire cessi al castagneto. e quando siamo andate a lignano. e tuo marito, carlotta, ricordi? e i pomeriggi a fumare canne alla villa. e passare per il ponticello traballante, che io avevo sempre paura di cadere nell'acqua stagnante. e quando ci prendevamo mille schifezze al cinese. e poi si scavalcava al parco e si stava tutta la serata lì a ridere di cagate. e quella volta che ci abbiamo dormito, al parco. e al mio compleanno di troppi anni fa, di notte, a prenderci a palle di neve e a gelarci le mani. e quando invece abbiamo dormito a bologna, in stazione. e al rivolta. e i bei tempi in cui matilde eri ancora la regina del taccheggio. e mille altre volte in cui non ci siamo mai fatte sgamare. ma poi, come abbiamo fatto a non farci sgamare mai?
che bei ricordi. e quanta nostalgia. nostalgia bella però. non di quella che ti fa venire voglia di tornare indietro per cambiare le cose. l'altra. quella che ti fa dire per fortuna che ho vissuto certe esperienze. nostalgia.
chia
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