domenica 17 giugno 2007

the lost generation

visto che è tardi e nn sono in greado di scrivere, vi lascio un testo che ho scritto un po di tempo fa, mi dite se fa schifo???



Sono sdraitao sul letto, lo scermo dello stereo rilascia una tenue luce blu che si cosparge per tutta la stanza.

Adoro il blu è un colore rilassante, ti avvolge e ti culla dandoti sicurezza, ma allo stesso tempo è asettico freddo ti aiuta a restare in contatto con la realtà.

Fisso il soffitto, la stanza gira intorno a me; oppure sono io che sto girando non lo so e non mi importa. Mentre aspetto che il sonno mi raggiunga ripenso alla serata trascorsa, rivedo le scene vissute le analizzo ed è come se le stessi rivivendo: luci, corpi, persone. Mi parlano, sono tutti attorno a me, tutti attorno al letto. È strana questa sensazione sono coscente che oltre a me nella stanza non c’è nessuno eppure li vedo li fermi a fissare, alcuni parlano ma senza aprire la bocca; sono nella mia mente.

La stanza continua a girare ad ondeggiare come una barca in mezzo al mare. L’unica mia certezza, l’unico mio contatto con la realtà è il materasso su sui sono sdraiato, è caldo soffice, mi avvolge.

Aspetto il momento in cui anche questo ultimo flebile contatto mi lascerà, per entrare nell’altro mondo il mondo dove non ci sono problemi il mondo dove non esisto dove gli eventi ti trascinano e non devo preoccuparmi del dove del come.

A volte penso se non sarebbe meglio addormentarsi e non svegliarsi più. Sognare, non importa che siano sogni d’oro o incubi, quello che importa è che non sono reali. Il mondo dei sogni, l’unico luogo sicuro, perchè è la tua mente a crearlo, è il tuo subconscio; è il tuo mondo è il mio mondo.

Durante il periodo di veglia cerco in continuo di estraniarmi di lasciare che gli eventi passino, che il tempo passi. Mi stordisco davanti alla tv, mi stordisco con l’alcool mi stordisco con il fumo. Mi alieno da questo mondo cercando lo stato di quiete.

La stanza non gira più, ora si dilata e si restringe. Le facce e i corpi degli eventi passati sono ancora attorno a me mi guardano, non parlano più ora, solamente se ne stanno li muti e immobili.

Il fuoco mi torna alla mente, che bello spettacolo, questa sera sono stato ore li a fissarlo a vedere le fiamme che danzavano, che si protendevano verso l’alto. All’inizio era vivace giocoso, piano piano si calmava diventava rosso scuro; poi all’improvviso piu niente restava solo il rosso fluorescente delle braci. Anche il rosso mi piace a volte. Il rosso è vivace mette allegria, il rosso è il colore del sangue che scorre, simbolo della vita. Ma il rosso fa anche paura, è il colore della rabbia, della collera dell’esplosione.

Sono rimaste solo le braci, è tempo di aggiungere della legna cosi le fiamme torneranno a danzare di nuovo.

Sono di nuovo avvolto dal colore blu, e adesso è diventato il colore della mia pelle. Non sento piu il materasso sotto di me; lentamente il mio corpo sprofonda. I corpi sono li ancora, i loro occhi fissi su di me, alcuni sorridono altri non hanno espressioni.

Chiudo gli occhi, li riapro e li chiudo di nuovo. È giunta la fine di un’altro giorno e un’altro ne inizierà. Per il momento decido di non pensarci, di lasciarmi cullare dal dolce movimento delle onde, mi sento sprofondare senpre di più il blu si traforma in nero e io sono felice, sto andando la dove volgio dove cesso di esistere, almeno per alcune ore. Dove il me non c’è o anche se c’è non deve preoccuparsi di interagire con gli altri.

Mentre mi lascio cullare alcune domande mi si affacciano alla mente. Chi sono io? Chi siamo noi? Dove stiamo andando? Cosa vuol dire essere umani? Domande che molti si fanno, alle quali molti hanno cercato di dare risposta, sono state fondate religioni, filosofie modi di vivere per cercare di dare risposta a queste domande!

Mi irrita il fatto che siamo così elevati rispetto agli altri esseri da poterci fare queste domande, ma non importa quanto ci pensiamo, non importa quanto cerchiamo di dare delle risposte; non esiste una risposta, non esiste un modo giusto di vivere. Siamo condannati a vagare cercando queste risposte e quando saremo giunti alla fine non ci sarà più niente, nessuna coscienza, nessun corpo, niente torneremo ad essere particelle. Allora perchè? decido che non mi interessa. Apro gli occhi, i corpi se ne sono andati, li richiudo e mi lascio trascinare verso il fondo.

teddy

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