domenica 17 giugno 2007

...quanta tristezza divagando fra vanna marchi e michael moore...

ieri sera stavo guardando la tv. mi fumo l'ultima sigaretta prima di andare a letto. all music. e inciampo nel programma notoriamente più trash che la tv italiana abbia prodotto. the club. ora c'è pure la variante the club-tutti nudi. orrore. the club. fonte inesauribile di risate, per me, per tutti.
la domanda che vince: "quante mosse conosci del kamasutra?". risposta: "quasi tutte, le ho imparate con l'esperienza". ma tutti questi ritardati lo sanno davvero cos'è il kamasutra? sanno quali doti atletiche bisogna avere per mettere in pratica anche solo una piccola parte delle posizioni suggerite dal famoso volume? dubito.
dubito che questi ometti, tanto pompati nel fisico quanto spompati nel cervello, soggetti quasi sicuramente a frequenti eiaculazioni precoci , conoscano a fondo il kamasutra ( anzi, dubito perfino che riescano a soddisfare una donna... ). o abbiano il tempo, vista la loro breve durata, di metterlo in pratica.
dubito che queste donnine bulimiche, piastrate e frigide, rischino di scalfirsi un'unghia mettendosi a testa in giù, in trazione, e via dicendo.
fatto sta che uno di questi scaltri giovincelli, che si presentava mostrando con orgoglio il suo torace esagerato, alla domanda "qual è l'ultimo libro che hai letto?" rispondeva ( con mio indicibile stupore ) "quello di vanna marchi...anzi, no...il libro di costantino".
prima cosa, dubito che vanna marchi abbia scritto un libro. ma non si può mai sapere, anche un evento così raccapricciante può accadere. ma poi. come puoi dire una nefendezza del genere senza provare neanche il minimo accenno di vergogna? come può succedere che qualcuno spenda i suoi soldi per comprare un libro di costantino? come si può permettere che vengano tagliati alberi per produrre carta che servirà a stampare un libro che aggraverà lo stato di idiozia che già vige in italia?
non ho parole.
e mi torna in mente una scena che si trova a metà del film "bowling for columbine". michael moore sta intervistando un pazzoide violento e mitomane, di cui non ricordo nè il nome, nè le vicende con esattezza. uno che dormiva con una pistola carica sotto al cuscino e che aveva prodotto e venduto eslosivi fatti in casa. forse implicato nell'esplosione di un palazzo. comunque, scarcerato.
quando moore gli ricorda l'esperienza di gandhi, la non-violenza, lui risponde con noncuranza "non so chi sia gandhi". ma come non so chi sia gandhi?! ma come puoi affermare una cosa del genere senza auto-sotterrarti per la vergogna?!
ancora, non ho parole.
quanta tristezza.
ma è davvero questa la realtà in cui siamo costretti a vivere? come al solito, spero di no. anche se so che è così. e mi accorgo che siamo tanto sfigati. ma proprio tanto.
chia

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