venerdì 15 giugno 2007

porca vacca che fatica son rimasta parecchio indietro nei post e li ho letti tutti di fila..svenimento.
ho appena finito un esame di DUE ORE di antropologia.identità e alterità perchè concetti interdipendenti.non esisto se non definita in quanto altro rispetto a te,voi,essi..
mi ha sempre affascinato l'incapacità dell'uomo di vedersi in termini assoluti ma solo relativi e il bello è che spesso manco se ne accorge.in effetti è praticamente impossibile non vivere di termini di paragone.nessuno è eremita.
l'altra domanda era sui riti d'iniziazione giovanile.invidio quelle società in cui una bella lacerazione e qualche droga,canto o rituale ti spediscono a pieno titolo nel mondo degli adulti.e lo sei, per loro lo sei in tutto e per tutto.hai le tue responsabilità.vivi nella certezza.
esiste l'età adulta, ora, qui?non siamo nemmeno capaci di avere un rapporto sentimentale serio. ci nascondiamo dietro il "prenderla come viene" e la possibilità di mandare a cagare l'altro senza rimorsi quando gira il vento. ma si può?per carità è anche una figata a volte..ma solo perchè è comodità.siamo la generazione della comodità in tutto?boh
sono in uno stato confusionale dialogico.del tipo esterioro un concetto, dovrebbe essere unico.prendo una posizione.ma subito mi viene da negarla, con altre idee e posizioni opposte.è possibile confutare se stessi?
in assoluto posso dire che gli esami non fanno bene..per niente.
mat/ilde

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